lunedì 26 marzo 2007

AL RONALDO NERAZZURRO.

Tu puma, tu pantera, tu giaguaro,
tu lince, tu ghepardo, tu leone,
tu antilope, gazzella, tu levriero,
tu unico, funambolo, Campione.

Ma dolce, come zucchero filato,
simpatico, altruista, generoso,
onesto, come l'uomo più fidato,
sincero, trasparente, portentoso.

Veloce più del vento, tu uragano,
quando, scattando, corri verso rete;
terrore del portiere veterano,
del difensore, che non ti precede.

Tu grande Capitano, tu bandiera.
Fenomeno vivente, giocoliere
in maglia Nerazzurra o Brasilera.
Tu grande goleador, tu cannoniere.

A chi non è successo , qualche volta,
suonando la chitarra con più forza,
facendo, con il plettro in mano,
nel punto culminante di un passaggio,

sentire un :"toc" deciso, ed una corda
saltar di botto, senza preavviso?
Fatalità del gioco del destino
la corda, specialmente quando è tesa

od agganciata in modo non deciso
può, a volte, fare un volo ad arco teso.
Tu, forse un giorno, simile alla freccia,
hai superato in corsa anche te stesso;

terribile momento, ed è successo.
Tutta la rabbia, che provavi dentro,
moltiplicala in noi, tuoi ammiratori.
Ronaldo, da sportivi, i nostri cuori ,

con te, caduti a terra, stramazzàti,
avrebbero voluto sollevarti,
darti un aiuto, correre, abbracciarti,
toglierti quel dolore, confortarti.

Tu, Arpa degli Stadi, tu allegria
del calcio quando è gioco, fantasia,
potenza pura, artista del pallone,
tu semplice ragazzo, simpatia,

cambiata quella corda alla chitarra,
torna a ballare, metti le scarpette,
al suono della musica, dei cori,
tra fumi colorati, la tua danza.

Più forte tu sei già, ti vedo allora,
sanate le ferite, da leone,
saltare, tra le finte, gli avversari,
come uno slalom, giù come birilli,

in porta, attendere il portiere,
fintarlo in corsa, metterlo a sedere,
attendere il ritorno del terzino,
diventar serio e poi, con decisione,

mettere in rete un magico pallone.
Aprir le braccia, correre contento
verso la gente che ti vuole bene,
alzare il dito e ridere felice.

Sarà così, lo so, tu sei più forte
della sfortuna, della malasorte.
Se io ti fossi amico, già saprei
rassicurarti, dirti che tu sei

protetto ed invincibile. Che c'era
chi aveva il punto debole al tallone.
Ma era invulnerabile. Leggenda?
Chi lo può dire? Si sa, per tradizione.

Tu che sei qui a Milano e che ci vivi,
e sei il portabandiera del Biscione.
Sappi che l'uomo, che esso sta afferrando,
in verità, gli ESCE dalla bocca.

Sembra che sia sfinito, sia ferito,
che sia sul punto di essere inghiottito,
ma invece la sua vita fu protetta
da quella pelle a strisce, come maglia,

corazza contro il suo nemico.
E dopo un po' di tempo ecco, pian piano,
rigenerato, con la spada in mano,
risorge a nuova vita e ricomincia

a mettersi alla testa dei guerrieri,
a vincere e a stravincer, più di ieri.
In maglia Nerazzurra, il Combattente,
sotto le insegne del Biscion Vincente.

Tra poco tempo tornerai sul campo,
per vincere Trofei, Scudetti e Coppe .
Riavrai il tuo posto nella Nazionale
disputerai, di nuovo, il TUO MONDIALE.

Titolerà la stampa, in quel momento:
"RONALDO GIOCA, CHE DIVERTIMENTO...
SCATTA, SEGNA DI NUOVO, FA LE FINTE."
E noi urleremo in coro:"VIVA L'INTER ! ".

Allora, non temere, siamo a Maggio.
Magìa Potente, è quella del Biscione.
Presto, sarai guarito. Abbi coraggio.
Riavrai il PALLONE D'ORO. Ciao, Campione!

Claudio Grossi.


Dedicata al Ronaldo nerazzurro, quando si fece male.
Esempio di come la passione per il bel calcio e
l'ammirazione per un grande campione,
possano far scrivere parole , che, col passar del tempo,
poi, si riveleranno inesatte...
Amen.

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