venerdì 23 marzo 2007

IL BRUCO


A Siena son, del Palio, una Contrada.
Veloce corro, su un cavallo, in Campo.
Ma, nella vita, sono, ovunque vada,
un animale immondo. Non c'è scampo.

Se fa ribrezzo il mio strisciare in lungo,
sbavando a destra e a manca, sulle foglie,
un brivido, vi dò, se in fondo, giungo,
mangiando il gelso: cuor non ha le doglie.

Seta vi dono, e questo può bastare,
che, la ricchezza, vale il sopportarmi
e se taluno, inver, volesse fare,
di me, poltiglia, per eliminarmi,

sappia che la Natura mi ha dotato
della possibilità di trasformarmi
in bozzolo, crisalide, fasciato,
metter le ali e poi, da qui, innalzarmi.

Come l'umana sorte ha dimostrato
che l'anima s'invòla verso i cieli,
il bruco, meraviglia del creato,
fa gran mostra di sè, nei propri veli.

Squarciando il "nido di trasformazione",
appeso al filo esiguo della sorte,
al culmine della sua mutazione,
divien: farfalla. Sorgendo dalla morte.

Claudio Grossi.
Il disegno al computer : "Cavalli in Campo" è di Claudio Grossi.

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