venerdì 23 marzo 2007

LUNEDI'

L'uomo anziano cammina ed è inverno.
Ed ha il passo dell'uomo che lotta, ogni giorno,
in fabbrica, contro i padroni.
La tuta è sdrucita ed il basco gli sta di traverso,
strofina le mani e, il fiato, gli esce, di forza, in mille spirali.
Aspetta il suo tram, in silenzio.
Non sempre la borsa, che porta a tracolla,
è piena di caldo.
Quel poco che mangia lo ha preso in lattine,
in un supermercato.
Non sa più di donna da tempo.
Di certo ha una casa, non sono che muri,
anche il sole ha cambiato indirizzo,
ha lasciato il quartiere.
-Tra poco avrò la pensione - mi fa, sorridendo - così mi riposo...
innaffio le piante sul mio davanzale, caffè con gli amici, schedina.
E domani, il sistema, lo faccio con tre doppie e una tripla
e mi compro una casa più grande e più bella
e un balcone che dà sulla strada e una camera piccola,
tanto, ormai, non ho più mia moglie -mi dice-- l'ho persa in un giorno di guerra.
Era l'ultimo giorno. Un aereo ha buttato una bomba... e così son rimasto da
solo a contare le notti.
E sale sul tram.
Almeno : vorrebbe salirci... ma, invece, barcolla.
E la borsa lo tira di sotto.
Non è altro che un mucchio di stracci, disteso, sui vecchi binari.
La città digerisce anche quelli che muoiono di lunedì. Non ha fretta.
Ma forse, coi tempi che corrono, il tredici, l'ha fatto davvero.
Se ne è andato, in silenzio, con tre doppie e una tripla nel cuore.
Sognando una casa più grande.
Un terrazzo che dà sulla strada.
E una bella pensione.

Claudio Grossi.

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