giovedì 1 marzo 2007

LA CICALA


Mi piace tanto starmene tranquilla
al vento, che rinfresca le mie ali,
quando il sole ferisce la pupilla,
nei caldi pomeriggi, tra i canali.

In riva ai fossi, all'ombra di un canneto,
io mi distendo e inizio, a modo mio,
il mio concerto e il canto consueto,
così facendo lodo anche il buon Dio.

Mi han sempre disprezzata, specialmente
portando a paragone: la formica.
Essa lavora. Io non faccio niente.
Cicala? Vuole dir : " Scansafatica ".

Vorrei saper chi mai l'avrà pensata,
questa etichetta, calunniosa e falsa
Certamente un poeta "di giornata "
che condisce le rime in ogni salsa.

Il mio lavoro è quello che ho imparato.
Da secoli, il mio compito è: invitare
a dosare le forze, e prender fiato.
A chi mi intende, io dico: " Non strafàre ".

Perchè anche il ricco, a volte, è più infelice
del povero pezzente, e lo sa bene.
Non date retta a quello che si dice.
Ciascuno apprezza ciò che gli conviene.

Se il lavorar nobìlita l'umano,
ditemi : " Come mai parecchia gente
lavora tanto, e troppo tempo, invano,
sperando, un giorno, di non far più niente? ".

Sapendo che la vita è fatta a scale,
con l'astuzia si annulla, la fatica;
quando le rampe son dure e fanno male,
si trasforma in cicàla, la formica.

Tanto varrebbe, il niente, farlo adesso.
Evitando gran perdita di tempo.
Riposandoci bene e molto spesso.
Unendo Amore e gioia, al passatempo.

Chi s'accontenta gode, cari amici
e, prima di scoprir che la vecchiaia,
con il suo inverno e giorni più infelici,
avrà rubato estate e l'età gaia,

ricordatevi tutti che: Natura,
da Madre generosa, in ogni istante,
provvede a tutti i figli, con bravura,
il proprio cibo. Al ricco e al mendicante.

Claudio Grossi.
Recitata dal Prof. Andrea Rognoni
direttore di Arte Nord
a Tele Padania
nella trasmissione su di me : MUSE PADANE.

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